Sentiero tra gli ulivi di Paxos

Agosto - La via della gioia

21 agosto 2025Tempo di lettura: 3 min

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Sono nell’ isola che mi ha vista crescere e che ha trasformato la mia vita in tutti i modi possibili, qui il tempo è lento, come me, e la vita diventa semplice.
Posso bere un caffè per ore, chiudere gli occhi sotto un ulivo e sentire il vento.
Posso vivere due mondi, uno sopra e l’altro sott’acqua.


I pensieri diventano più leggeri, come gli alberi che si muovono ora fuori la mia finestra, e m’incanto. M’incanto spesso.
Io l’immagine di quest’isola già l’avevo dentro, ne sono certa. Così come mi sono sempre stati familiari i rumori di questa vecchia casetta in cui mi trovo.


Quando da piccola mi chiedevano “Cosa vuoi fare da grande?”
la mia risposta era “Niente”.
Non capivo la preoccupazione negli occhi dei miei genitori, perché in realtà nel mio “Niente” c’era tutto, c’era questo.


Me lo ricordo bene, io volevo semplicemente vivere. Vivere la mia storia e ascoltare le storie degli altri. Cosi è stato, così è.
Cammino verso tutto ciò che mi aspetta con l’unico intento di diventare chi sono, imparo e mi trasformo attraverso le persone che incontro, le voci che ascolto, le emozioni che sento.


Un giorno un signore mi ha detto che il trucco per stare bene è di imparare a dire “Sì” a tutto ciò che ci succede. Siamo qua per sperimentare tutte le emozioni.


Smettiamola di vivere in lotta con ciò che ci accade, deponiamo le armi, in questa resistenza sprechiamo un sacco di energie preziose.


Dire “sì” non vuol dire approvare, ma riconoscere la realtà così com’è.
È il primo passo per rispondere con presenza agli eventi invece di reagire con opposizione o negazione.


Il no ci irrigidisce.
Il sì apre spazio a nuove possibilità, a nuove risorse, ai nostri “poteri”nascosti.
Ci sto provando da parecchio.
Come Pollicino, sbriciolo pezzettini di dolori antichi e li lascio alle mie spalle.


La gioia non è più una meta ma un sentiero da percorrere, tutta la bellezza della mia vita viene da lì, è uno stato interiore che nasce dalla fiducia che tutto ha un suo senso anche quando ancora è invisibile.
Sono l’unica responsabile della mia gioia e della mia sudata serenità.


Solo così posso sollevare i miei figli, perché l'esempio di un genitore che abbraccia la vita pienamente dà al figlio la possibilità di fare lo stesso.
Solo così posso alleggerire i miei clienti, perché la loro liberazione passa anche attraverso la mia gioia, come dice sempre il mio supervisore “Non esistono percorsi tristi che funzionano”.


Si procede con leggerezza, sempre.

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Laura

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