
Ottobre - Muretto vista mare
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Il mio angolo di pace è muretto vista mare, qui sembra d’essere sospesi a metà tra terra e cielo, tra il terreno e il divino.
Spesso ho bisogno di solitudine e silenzio e questo è il mio spazio sacro, e segreto.
Chiudo gli occhi e vedo tutto, sento tutto.
Sto imparando a sentire di nuovo.
Sembra di aver vissuto già diverse vite.
Nella prima ho accumulato dolore, sostavo nel dolore, trattenevo anche ciò che era destinato a passare. Vivevo emozioni intense e distruttive, ma almeno le sentivo. Perché poi non le ho sentite più, c’è stato un tempo in cui non sentivo più niente,
non avevo caldo, non avevo freddo.
Mi sono rifugiata nella mente.
Quando troviamo rifugio nella mente tutto appare ordinato ma si sente scricchiolare, abbiamo l’illusione del controllo ma traballiamo, perché la nostra identità è appoggiata un po’ qui e un po’ lì, su persone o cose provvisorie e in un attimo tutto può crollare.
Quando ci rifugiamo nella mente pensiamo di essere al riparo da emozioni o ferite antiche, ma non è così, ogni cosa riemerge, con nuove forme, nuove facce.
Allora può succedere che se da piccoli non siamo stati capiti o amati (così come siamo), da grandi chiederemo all’altro il nostro valore, affideremo all’altro la responsabilità della nostra vita, in cambio di un’immaginata protezione o di un’inseguita approvazione.
Ma nessuno lì fuori poteva togliermi il vuoto, il buco che mi portavo dentro, anzi, lo rivivevo e sentivo tutto, sono stata un banchetto per gente sadica.
L’altra vita ha avuto il sapore di un risveglio, dopo che ho toccato il fondo e mi ci sono pure riposata, ho aperto gli occhi ed ho sentito che la vita è mia, solo mia e di nessun altro e se da piccola non sono stata amata (nel modo giusto) non è perché non sono amabile.
La vita è diventata una mia responsabilità, penso continuamente alla bambina che sono stata e che porto dentro, non aveva colpe, sento tenerezza, ed è lei che salva me.
Sono i piccoli che salvano i grandi.
Sto recuperando un istinto che avevo perso, un “pensiero magico” che mi fa sentire questa vita come un luogo di passaggio, che va capito e conosciuto. Con un senso d’avventura, esploro, sbaglio, mi perdo e ritrovo me stessa. Mi riconosco, un po’ alla volta più libera.
Non ho più liste di “buoni propositi” o di cose che “devo” fare per poi un giorno essere felice, ho già dato, non c’è più tempo, la vita è un soffio. Piuttosto ho ripreso a desiderare, a ridere e creare, ho liste di sogni da realizzare, cose piccole ma che mi somigliano. Viaggio più leggera, con persone semplici che semplicemente vivono perché a prescindere da ciò che raccontiamo o dall’immagine che vogliamo dare, noi siamo le emozioni che trasmettiamo.
Noi siamo le emozioni che trasmettiamo.
Recuperiamo il sentire, solo i nostri sentimenti lasceranno una scia dietro di noi.💗
Laura.
"Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua.
Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo… salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri."
- Alessandro Baricco, Oceano mare

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