Corpo e psiche: i 7 segmenti secondo Reich e il loro legame con le emozioni

Maggio – Corpo e psiche: i 7 segmenti secondo Reich e il loro legame con le emozioni

6 maggio 2025Tempo di lettura: 5 min
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Il corpo lo sa.
Sa quando siamo emozionati, attratti o innamorati, sa quando siamo tristi, nervosi o affaticati.
Il corpo sa.

Sa quando abbiamo paura o quando mentiamo, sa quanto siamo stati amati, accarezzati, stretti o presi in braccio.
Il corpo lo sa, sa già tutto.

Il mio corpo sapeva tutto, ma io non lo sentivo, anche il dolore l’ho pensato senza averlo vissuto. Ho provato a risolvere tutto con la mente fino a quando la mia psicoterapeuta un giorno mi ha chiesto “dove lo senti? dov’è il tuo dolore? toccalo, chiudi gli occhi e guardalo, di che colore è?”.

Troppi anni trascorsi solo nella mia testa, parecchi viaggi mentali, poche esperienze
terrene, così la mia dottoressa mia ha lanciata nel mondo con il corpo, in situazioni nuove e a tratti surreali.

Non ho più smesso di sperimentare perché la mia felicità la ritrovo nella ricerca della felicità e in questo percorso ad ostacoli, io mi voglio divertire.

Tutti gli eventi stressanti, i traumi o i conflitti emotivi si imprimono nel corpo, che diventa così un mezzo di accesso alla comprensione del nostro “carattere”.
W. Reich, medico e psichiatra austriaco, allievo di Freud, elaborò il concetto di energia orgonica:
una forza vitale che fluisce liberamente nell’organismo ed è alla base della nostra salute psicosomatica. Quando questa energia scorre senza ostacoli, l’individuo sperimenta vitalità, piacere e benessere. Al contrario, la sua inibizione provoca tensioni, rigidità muscolari e blocchi emotivi.

Le origini di queste rigidità risiedono nelle prime esperienze di vita, quando l’espressione emotiva viene ostacolata da rifiuti, punizioni o vissuti di vergogna. In risposta, il nostro corpo si protegge trattenendo i muscoli e generando tensioni inconsce e durature.

Comprendere il nostro carattere significa decifrare le tensioni corporee che lo rappresentano, la nostra “corazza caratteriale” corrisponde alla nostra “corazza muscolare”.

Reich individuò i 7 segmenti della corazza, che corrispondono a 7 sezioni del corpo nelle quali le emozioni restano bloccate, determinando la formazione di “cinture” costrittive che opprimono il soggetto :

1. Segmento oculare

Comprende muscoli oculari, palpebrali e frontali. Le contrazioni producono uno sguardo fisso, immobilità delle sopracciglia e del cuoio capelluto.
Paura, rabbia e difficoltà nel pianto sono le emozioni tipicamente trattenute.
Lo scioglimento di questo segmento avviene quando ricominciamo ad esprimere le nostre emozioni e riemergono le lacrime, che rappresentano un processo di liberazione e consapevolezza emotiva.
Abbandoniamoci al pianto, è tutto dolore che se ne va.

2. Segmento orale

Comprende bocca, mento, gola e muscolatura occipitale.
Qui si bloccano le nostre emozioni più intense, una profonda sofferenza o una rabbia antica, esprimibili in gesti primari quali il mordere rabbioso, il succhiare avidamente o il gridare.
Un esempio clinico è il bruxismo, manifestazione notturna di tensione emotiva repressa.

3. Segmento cervicale

Coinvolge muscoli profondi e superficiali del collo, oltre alla lingua. Anche qui si trattengono il pianto e la rabbia, conferendo alla persona un atteggiamento distaccato, altero. Patologie come il torcicollo sono l’espressione somatica di rigidità psichica e chiusura percettiva. La limitazione dei movimenti del collo corrisponde psicologicamente ad una incapacità della persona di “guardarsi attorno”, da cui deriva un comportamento rigido. Questo segmento custodisce vissuti di umiliazione e mortificazione, le tensioni muscolari del collo fungono da barriera inconscia contro l’ingestione simbolica di esperienze rifiutate. Non vogliamo “ingoiare” ciò che riteniamo inaccettabile.

4. Segmento toracico

Coinvolge il torace e, indirettamente, spalle e braccia. I blocchi limitano la nostra capacità di abbracciare o colpire, inibendo sia l’aggressività che la ricerca di contatto.
La corazza toracica si forma in risposta alle esperienze di frustrazione affettiva o amorosa e di delusione.

5. Segmento diaframmatico

Comprende il diaframma e gli organi viscerali sottostanti. È sede di emozioni profonde come frustrazione, risentimento e dolore da abbandono, vuoto e amarezza, struggimento o mancanza.
Secondo la visione classica, è il centro pulsionale dell’essere umano. La sua funzione respiratoria e regolativa ha un ruolo chiave nell’integrazione psicosomatica e nella modulazione dell’eccitazione emotiva.

6. Segmento addominale

Include addome e zona lombare. Qui si accumulano emozioni antiche e memorie di torti subiti, testimoniati da espressioni popolari come “ rodersi il fegato” o “diventare verdi dalla bile”.
Le tensioni addominali riflettono l’angoscia e i tentativi precoci di controllo dell’ansia, compromettendo la spontaneità affettiva e il senso di apertura alla vita.
Ma questa è anche la sede della tenerezza, del desiderio, della pazienza o da dove esplode il piacere e la risata.

7. Segmento pelvico

Comprende muscoli pelvici, glutei, ano e genitali. La rigidità di questa zona compromette la vitalità sessuale ed emozionale. Emozionalmente sono contenuti ansia edipica e rabbia sadica.
Le tensioni pelviche, se croniche, riducono la creatività e la capacità di provare piacere. La corazza in quest’area è associata a inibizione sessuale, insicurezza e scarsa espressione della propria volontà.

A lungo ho pensato di essere pigra, in realtà ero solo triste, volevo risolvere con la testa quei blocchi che sono riuscita a sciogliere attraverso il corpo. Ogni anno sperimento attività nuove ma la disciplina che amo di più e che già da tempo mi accompagna è il pilates.

Le mie istruttrici preferite mi hanno insegnato a stare nel mio corpo (in posizioni assurde), a respirare quando vorrei scappare, a sentire muscoli sconosciuti (anche attraverso il dolore di unghie affilate affondate tra le mie scapole per correggermi), ho imparato a spegnere la mente, si sono prese cura di me e mi hanno riportata “dentro”, almeno per un’ora.


Siamo nati in un corpo che ha ragione di essere esattamente così com’è, prendiamocene cura, esploriamo, usiamolo, non c’è nulla a cui pensare ma tutto da sperimentare, divertitevi!

Maggio in breve

  • Il contrario del pensiero è l’azione
  • Il corpo sa già tutto di noi
  • Ogni nostra emozione s’imprime nel corpo
  • Le tensioni muscolari ci raccontano dei nostri blocchi emotivi
  • Il nostro corpo ha ragione di essere esattamente così com’è, prendiamocene cura
  • Sperimentiamo e divertiamoci 💓
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Laura

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